Il corso Piani e progetti per il paesaggio intende sviluppare e approfondire, con basi teoriche e con applicazioni pratiche, sia l’evoluzione culturale del concetto di paesaggio con particolare riferimento all’Europa, sia le diverse concezioni di pianificazione e di progettazione contemporanee.
Baldeschi P., (a cura di - 2005), Il Paesaggio agrario del Montalbano. Identità, sostenibilità, società locale, Passigli Editori, Firenze.
Baldeschi P. (2011), Paesaggio e territorio, Le Lettere, Firenze.
Bastiani, M., (2011), Contratti di fiume. Pianificazione strategica e partecipata dei bacini idrogeografici. Palermo: Flaccovio.
Becattini G. (2015), La coscienza dei luoghi. Il territorio come soggetto corale, Donzelli, Roma.
Butelli E. (2015), Tra Arno e colline: agricoltura qui vicino. Alimentazione sana, qualità della vita, rispetto dell'ambiente e del paesaggio. Un progetto di parco agricolo in riva sinistra d'Arno per Firenze, Scandicci e Lastra a Signa, Firenze, Sdt Edizioni. http://www.societadeiterritorialisti.it/index.php?option=com_content&view=article&id=577&Itemid=222
Caporali F., Campiglia E., Mancinelli R. (2010), Agroecologia. Teoria e pratica degli agroecosistemi, Città-studi, Milano.
Donandieu P. (2006), Campagne urbane, Donzelli, Roma.
Erba V., Agostini S., Di Marino M. (2010), Guida alla pianificazione territoriale sostenibile. Strumenti e tecniche di agro ecologia, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (Rn).
Feagan (2007), “The place of food: mapping out the‘local’ in local food systems”, Progress in Human Geography 31(1). http://phg.sagepub.com/content/31/1/23.full.pdf+html
Ferraresi G. (a cura di - 2009), Produrre e scambiare valore territoriale: dalla città diffusa allo scenario di forma urbis et agri, Alinea, Firenze.
Gisotti M. R. (a cura di - 2015), Progettare parchi agricoli nei territori intermedi. Cinque scenari per la piana fiorentina - Le projet des parcs agricoles dans les territoires intermédiaires. Cinq scénarios pour la plaine florentine, Firenze University Press http://www.fupress.com/catalogo/progettare-parchi-agricoli-nei-territori-intermedi/2959
Magnaghi A., “La via pugliese alla pianificazione del paesaggio”, Urbanistica, n. 147, 2011.
Magnaghi A., Fanfani D. (2010 a cura di), Patto città-campagna. Un progetto di bioregione urbana per la Toscana centrale, Alinea, Firenze.
Magnaghi A. (2014 – a cura di), La regola e il progetto. Un approccio bioregionalista alla pianificazione territoriale, Firenze University Press.
http://www.fupress.com/catalogo/la-regola-e-il-progetto/2626
Magnaghi A. (2010), Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Einaudi, Torino.
Malcevschi S. (2010), Reti ecologiche polivalenti - Infrastrutture e servizi ecosistemici per il governo del territorio – Il Verde editoriale, Milano.
Pandakovic D., Dal Sasso A. (2009), Saper vedere il paesaggio, Città studi, Milano.
Ploeg, J. D. van der, I nuovi contadini. Le campagne e le risposte alla globalizzazione, Donzelli, Roma, 2009 (ed. orig. 2008).
Poli D. (2013 a cura di), Agricoltura paesaggistica. Visioni, metodi, esperienze, Firenze University press, http://www.fupress.com/catalogo/agricoltura-paesaggistica/2594
Poli D. (2013-2014 a cura di), “Ritorno alla terra”, Scienze del territorio, n. 1-2, http://www.fupress.net/index.php/SdT/article/viewFile/14319/13297
Poli D. (2014), “Per una ridefinizione dello spazio pubblico nel territorio
intermedio della bioregione urbana”, in Magnaghi A. (a cura di), La regola e il progetto. Un approccio bioregionalista alla pianificazione territoriale, Fup, http://www.fupress.com/catalogo/la-regola-e-il-progetto/2626
Poli D. (2015), “Il patrimonio territoriale fra capitale e risorsa nei processi di patrimonializzazione proattiva” in Benedetto Meloni (a cura di), Aree interne e progetti d’area, Rosenberg e Sellier, Torino
Pothukuchi K., Kaufman J.L. (1999), “Placing the food system on the urban agenda: the role of municipal institutions in food systems planning”, Agriculture and Human Values, n. 16.
http://link.springer.com/article/10.1023%2FA%3A1007558805953#page-1
Settis S. (2010), Paesaggio, costituzione, cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Einaudi, Torino.
Tachieva G. (2010), Sprawl Repair Manual, Island Press, Washington D.C.
Valentini A. (2005), Progettare paesaggi di limite, Firenze University press, Firenze.
Obiettivi Formativi
Il corso intende comunicare strumenti conoscitivi ed operativi indirizzati a formare la figura professionale del pianificatore e del progettista di paesaggio rispetto agli obiettivi introdotti dalla dalle recenti normative. Il pianificatore di paesaggio si occupa in particolare della definizione del quadro conoscitivo, degli aspetti normativi della disciplina paesaggistica e delle strategie di progetto, in chiave interattiva e intersettoriale, come richiesto dal Codice e dalla Convenzione, alla scala comunale (per es. piani strutturali), alla scala provinciale nel PTC, alla scala regionale, nel piano paesaggistico regionale, secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio); nei piani di bacino (ex l. 183/89); nelle delle aree protette nazionali e regionali (ex l. 394/91); nei regolamenti dei parchi naturali (ex l. 394/91); nei piani per la tutela di biotopi, normative di protezione di aree sensibili, ecc.
Il progettista di paesaggio lavora sia alla scala territoriale, individuando strategie di progettazione interattive e condivise con il contributo dei vari attori sociali e degli abitanti, sia ad una scala più di dettaglio nella progettazione di territori aperti urbani e rurali, (spazi di relazione, parchi fluviali, aree ortive, parchi terapeutici, progettazione di strade, ecc.).
Prerequisiti
Non sono richiesti prerequisiti
Metodi Didattici
Il corso prevede tre moduli. Un primo modulo sul tema della nascita e dello sviluppo del concetto e del senso del paesaggio, in particolare nella cultura europea, confrontando la fase iniziale in cui il paesaggio si produce in assenza di pianificazione con la fase contemporanea nella quale il paesaggio è anche prodotto e progettato tramite legislazione e progettazione istituzionale. Il modulo focalizzerà sulla messa in evidenza della dimensione culturale del paesaggio come prodotto sociale ad alta complessità, analizzando come avveniva la trasformazione in assenza di strumenti di regolazione urbanistica e valutando l’eredità storica di lunga durata. Si passerà poi ad analizzare la fase della tutela e dell’evoluzione della disciplina paesaggistica: dal primo protezionismo italiano della legge di tutela della pineta di Ravenna del 1905 alla pianificazione paesistica della la legge n. 431/1985, ai piani di ultima generazione secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai piani di bacino, ecc. Un secondo modulo o relativo all’analisi degli strumenti di pianificazione e di progetto innovativi in relazione alle tematiche emergenti relative alle tematiche del periurbano e dei margini urbani, valutando anche la relazione con altri strumenti di pianificazione che hanno un ruolo determinante nella gestione del paesaggio, come il piano di sviluppo rurale. Verranno poi presi in esame strumenti efficaci di controllo dell’espansione, facendo delle incursioni anche nelle radici della pianificazione paesistica (dalla città giardino, ad Olmstead, ai parchi naturali, alle tematiche del contenimento come le cinture verdi, i cunei, le greenways), per approdare alla modalità di gestione degli spazi aperti e della rigenerazione della città come il piano corona verde di Torino o lo SDRIF francese, i parchi agricoli; strumenti come gli Atlanti di paesaggio, le chartes paysagères, i progetti agro-urbani francesi. Vi sarà poi un terzo modulo che tratterà i temi legati alle esercitazioni che i gruppi porteranno avanti.
Materiale didattico utilizzato e consigliato:
La conduzione del corso verrà fatta attraverso lezioni frontali che utilizzando il supporto informatico in power point; sarà necessaria: a) l’integrazione con letteratura scientifica proveniente da testi e riviste nazionali e internazionali; b) il riferimento a casi studio nazionali e internazionali; c) il sopralluogo interattivo nei contesti oggetto di studio.
Modalità di verifica apprendimento
Il corso verrà organizzato in lezioni frontali, in momenti di discussione collettiva e in gruppi di lavoro che dovranno provvedere ad un’esercitazione definita in relazione alle attività del Laboratorio di Progettazione del Territorio del secondo anno. I gruppi saranno di massimo 3-4 persone. Tutti i materiali elaborati completi (relazione di accompagnamento al progetto, survey bibliografica, tavole in formato immagine e shapefile) dovranno essere consegnati alla fine del corso su supporto informatico (Cd, Dvd).
La valutazione avviene:
1) sulla capacità dello studente di partecipare e di intervenire in maniera appropriata durante le discussioni e i seminari in aula;
2) sulla capacità e la competenza dello studente di istruire e condurre l’esercitazione;
3) sulla conoscenza teorica e sulle tematiche affrontate durante le lezioni;
4) sulla capacità e competenza nella descrizione della relazione di accompagnamento al progetto
5) sulla capacità e competenza nell’organizzare la survey bibliografica sulle tematiche oggetto dell’esercitazione;
6) sulla capacità e competenza nell’esercitazione progettuale finale.
Programma del corso
Pianificazione e progettazione della città e del territorio - Corso di laurea magistrale
Piani e progetti di paesaggio - (secondo anno – 6 Cfu)
Prof.ssa Daniela Poli A.A. 2016-17
a. Conoscenze, capacità e comportamenti che ci si ripromette di trasmettere o sviluppare, con riferimento agli obiettivi di apprendimento;
Il corso Piani e progetti per il paesaggio intende sviluppare e approfondire, con basi teoriche e con applicazioni pratiche, sia l’evoluzione culturale del concetto di paesaggio con particolare riferimento all’Europa, sia le diverse concezioni di pianificazione e di progettazione contemporanee. Il paesaggio ha assunto un ruolo di primo piano in relazione anche all’importanza della normativa di recente applicazione della Convenzione europea del paesaggio e del Codice dei beni culturali e del paesaggio che introduce il piano paesistico regionale, l’integrazione delle politiche attinenti al paesaggio e la cogenza delle indicazioni del piano regionale sugli altri strumenti normativi. La Convenzione introduce l’ obiettivo l’interazione con la popolazione locale, come elemento centrale nell’individuazione gli obiettivi di qualità paesaggistica. L’importanza assunta dalle tematiche paesaggistiche deriva anche dalla trasformazione avvenuta nella società contemporanea che conferisce un valore sempre maggiore agli aspetti della qualità della vita e che vede nel paesaggio uno degli elementi che maggiormente partecipano a definirla. La dimensione paesaggistica è trasversale a tutte le componenti insediative, tanto che sono stati introdotti nella letteratura scientifica nuove figure di città, come la città-natura o la città paesaggio. Questa nuova centralità richiede quindi un adeguamento degli strumenti sia analitici che progettuali, di piano e di progetto.
Il corso intende comunicare strumenti conoscitivi ed operativi indirizzati a formare la figura professionale del pianificatore e del progettista di paesaggio rispetto agli obiettivi introdotti dalla dalle recenti normative. Il pianificatore di paesaggio si occupa in particolare della definizione del quadro conoscitivo, degli aspetti normativi della disciplina paesaggistica e delle strategie di progetto, in chiave interattiva e intersettoriale, come richiesto dal Codice e dalla Convenzione, alla scala comunale (per es. piani strutturali), alla scala provinciale nel PTC, alla scala regionale, nel piano paesaggistico regionale, secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio); nei piani di bacino (ex l. 183/89); nelle delle aree protette nazionali e regionali (ex l. 394/91); nei regolamenti dei parchi naturali (ex l. 394/91); nei piani per la tutela di biotopi, normative di protezione di aree sensibili, ecc.
Il progettista di paesaggio lavora sia alla scala territoriale, individuando strategie di progettazione interattive e condivise con il contributo dei vari attori sociali e degli abitanti, sia ad una scala più di dettaglio nella progettazione di territori aperti urbani e rurali, (spazi di relazione, parchi fluviali, aree ortive, parchi terapeutici, progettazione di strade, ecc.).
b. Modalità e organizzazione della didattica
Il corso prevede tre moduli. Un primo modulo sul tema della nascita e dello sviluppo del concetto e del senso del paesaggio, in particolare nella cultura europea, confrontando la fase iniziale in cui il paesaggio si produce in assenza di pianificazione con la fase contemporanea nella quale il paesaggio è anche prodotto e progettato tramite legislazione e progettazione istituzionale. Il modulo focalizzerà sulla messa in evidenza della dimensione culturale del paesaggio come prodotto sociale ad alta complessità, analizzando come avveniva la trasformazione in assenza di strumenti di regolazione urbanistica e valutando l’eredità storica di lunga durata. Si passerà poi ad analizzare la fase della tutela e dell’evoluzione della disciplina paesaggistica: dal primo protezionismo italiano della legge di tutela della pineta di Ravenna del 1905 alla pianificazione paesistica della la legge n. 431/1985, ai piani di ultima generazione secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai piani di bacino, ecc. Un secondo modulo o relativo all’analisi degli strumenti di pianificazione e di progetto innovativi in relazione alle tematiche emergenti relative alle tematiche del periurbano e dei margini urbani, valutando anche la relazione con altri strumenti di pianificazione che hanno un ruolo determinante nella gestione del paesaggio, come il piano di sviluppo rurale. Verranno poi presi in esame strumenti efficaci di controllo dell’espansione, facendo delle incursioni anche nelle radici della pianificazione paesistica (dalla città giardino, ad Olmstead, ai parchi naturali, alle tematiche del contenimento come le cinture verdi, i cunei, le greenways), per approdare alla modalità di gestione degli spazi aperti e della rigenerazione della città come il piano corona verde di Torino o lo SDRIF francese, i parchi agricoli; strumenti come gli Atlanti di paesaggio, le chartes paysagères, i progetti agro-urbani francesi. Vi sarà poi un terzo modulo che tratterà i temi legati alle esercitazioni che i gruppi porteranno avanti.
c. Materiale didattico utilizzato e consigliato;
La conduzione del corso verrà fatta attraverso lezioni frontali che utilizzando il supporto informatico in power point; sarà necessaria: a) l’integrazione con letteratura scientifica proveniente da testi e riviste nazionali e internazionali; b) il riferimento a casi studio nazionali e internazionali; c) il sopralluogo interattivo nei contesti oggetto di studio.
d. Modalità di verifica e di valutazione dell’apprendimento adottate.
Il corso verrà organizzato in lezioni frontali, in momenti di discussione collettiva e in gruppi di lavoro che dovranno provvedere ad un’esercitazione definita in relazione alle attività del Laboratorio di Progettazione del Territorio del secondo anno. I gruppi saranno di massimo 3-4 persone. Tutti i materiali elaborati completi (relazione di accompagnamento al progetto, survey bibliografica, tavole in formato immagine e shapefile) dovranno essere consegnati alla fine del corso su supporto informatico (Cd, Dvd).
La valutazione avviene:
1) sulla capacità dello studente di partecipare e di intervenire in maniera appropriata durante le discussioni e i seminari in aula;
2) sulla capacità e la competenza dello studente di istruire e condurre l’esercitazione;
3) sulla conoscenza teorica e sulle tematiche affrontate durante le lezioni;
4) sulla capacità e competenza nella descrizione della relazione di accompagnamento al progetto
5) sulla capacità e competenza nell’organizzare la survey bibliografica sulle tematiche oggetto dell’esercitazione;
6) sulla capacità e competenza nell’esercitazione progettuale finale.
Bibliografia di riferimento del corso
Baldeschi P., (a cura di - 2005), Il Paesaggio agrario del Montalbano. Identità, sostenibilità, società locale, Passigli Editori, Firenze.
Baldeschi P. (2011), Paesaggio e territorio, Le Lettere, Firenze.
Bastiani, M., (2011), Contratti di fiume. Pianificazione strategica e partecipata dei bacini idrogeografici. Palermo: Flaccovio.
Becattini G. (2015), La coscienza dei luoghi. Il territorio come soggetto corale, Donzelli, Roma.
Butelli E. (2015), Tra Arno e colline: agricoltura qui vicino. Alimentazione sana, qualità della vita, rispetto dell'ambiente e del paesaggio. Un progetto di parco agricolo in riva sinistra d'Arno per Firenze, Scandicci e Lastra a Signa, Firenze, Sdt Edizioni. http://www.societadeiterritorialisti.it/index.php?option=com_content&view=article&id=577&Itemid=222
Caporali F., Campiglia E., Mancinelli R. (2010), Agroecologia. Teoria e pratica degli agroecosistemi, Città-studi, Milano.
Donandieu P. (2006), Campagne urbane, Donzelli, Roma.
Erba V., Agostini S., Di Marino M. (2010), Guida alla pianificazione territoriale sostenibile. Strumenti e tecniche di agro ecologia, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (Rn).
Feagan (2007), “The place of food: mapping out the‘local’ in local food systems”, Progress in Human Geography 31(1). http://phg.sagepub.com/content/31/1/23.full.pdf+html
Ferraresi G. (a cura di - 2009), Produrre e scambiare valore territoriale: dalla città diffusa allo scenario di forma urbis et agri, Alinea, Firenze.
Gisotti M. R. (a cura di - 2015), Progettare parchi agricoli nei territori intermedi. Cinque scenari per la piana fiorentina - Le projet des parcs agricoles dans les territoires intermédiaires. Cinq scénarios pour la plaine florentine, Firenze University Press http://www.fupress.com/catalogo/progettare-parchi-agricoli-nei-territori-intermedi/2959
Magnaghi A., “La via pugliese alla pianificazione del paesaggio”, Urbanistica, n. 147, 2011.
Magnaghi A., Fanfani D. (2010 a cura di), Patto città-campagna. Un progetto di bioregione urbana per la Toscana centrale, Alinea, Firenze.
Magnaghi A. (2014 – a cura di), La regola e il progetto. Un approccio bioregionalista alla pianificazione territoriale, Firenze University Press.
http://www.fupress.com/catalogo/la-regola-e-il-progetto/2626
Magnaghi A. (2010), Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Einaudi, Torino.
Malcevschi S. (2010), Reti ecologiche polivalenti - Infrastrutture e servizi ecosistemici per il governo del territorio – Il Verde editoriale, Milano.
Pandakovic D., Dal Sasso A. (2009), Saper vedere il paesaggio, Città studi, Milano.
Ploeg, J. D. van der, I nuovi contadini. Le campagne e le risposte alla globalizzazione, Donzelli, Roma, 2009 (ed. orig. 2008).
Poli D. (2013 a cura di), Agricoltura paesaggistica. Visioni, metodi, esperienze, Firenze University press, http://www.fupress.com/catalogo/agricoltura-paesaggistica/2594
Poli D. (2013-2014 a cura di), “Ritorno alla terra”, Scienze del territorio, n. 1-2, http://www.fupress.net/index.php/SdT/article/viewFile/14319/13297
Poli D. (2014), “Per una ridefinizione dello spazio pubblico nel territorio
intermedio della bioregione urbana”, in Magnaghi A. (a cura di), La regola e il progetto. Un approccio bioregionalista alla pianificazione territoriale, Fup, http://www.fupress.com/catalogo/la-regola-e-il-progetto/2626
Poli D. (2015), “Il patrimonio territoriale fra capitale e risorsa nei processi di patrimonializzazione proattiva” in Benedetto Meloni (a cura di), Aree interne e progetti d’area, Rosenberg e Sellier, Torino
Pothukuchi K., Kaufman J.L. (1999), “Placing the food system on the urban agenda: the role of municipal institutions in food systems planning”, Agriculture and Human Values, n. 16.
http://link.springer.com/article/10.1023%2FA%3A1007558805953#page-1
Settis S. (2010), Paesaggio, costituzione, cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Einaudi, Torino.
Tachieva G. (2010), Sprawl Repair Manual, Island Press, Washington D.C.
Valentini A. (2005), Progettare paesaggi di limite, Firenze University press, Firenze.